l'uomo in quanto tale, non può fare a meno di comunicare, socializzare con i propri simili, l'animazione soddisfa quindi il bisogno di aggregazione, svago, avvertito da ogni individuo e di ciò se ne è consapevoli solo in parte. Attraverso questa scienza sociale, si mettono in comunicazione più individui, si rende possibile la creazione, la trasmissione di sentimenti, di espressioni, di emozioni di differenti uomini appartenenti a diverse culture.
L’animazione è quindi anche uno strumento efficace per poter cambiare gli atteggiamenti, saziare i bisogni, produrre dei positivi mutamenti nel comportamento sia del singolo che del gruppo.
Mediante l'applicazione corretta delle metodologie, delle diverse tecniche e nozioni, un operatore dell'animazione riesce a far superare quelle barriere che le differenze di linguaggio e culturali, talvolta provocano nell'utenza.
Tutto ciò in quanto le diversità, il tenore di vita, le differenti esperienze, l'apprendimento, sono diversi a seconda della nazionalità e dell’appartenenza ad una certa classe sociale.
Svolgere correttamente, con competenza questa professione, deriva in parte da ciò che si è appreso a livello teorico - pratico, in parte dal fatto di lasciarsi condurre dall'istinto, dall'intuito. Esistono diverse applicazioni, metodi di attuazione, che mutano a seconda del tipo di animazione cui si intende fare riferimento (teatrale, sociale, turistica, ludica, musicale).
Da tali differenti metodologie animative, prendono spunto tre principali caratteristiche che possiede l’animazione, esse sono :
- animazione di ricerca
- animazione classica
- animazione creatrice
Procederemo quindi, ad una breve elencazione delle diverse caratteristiche e finalità dell'animazione.
- Animazione di ricerca : questa metodologia mira a formare animatori in grado di individuare i bisogni dell'utente, le sue esigenze ed a cercare di soddisfarli nel miglior modo possibile attraverso lo studio e l'esecuzione di attività creative, inedite.
- Animazione classica : mira alla preparazione di animatori capaci di seguire attività, programmi già esistenti, svolgendoli con competenza.
- Animazione creatrice : Tende alla formazione di animatori in grado di stimolare le risorse, sollecitare le capacità dei singoli in favore di attività destinate alla massa.
Queste enunciazioni prendono spunto da quanto ha citato George Bejean, il quale in una sua tesi afferma, e su questo siamo pienamente d'accordo con lui, che i diversi modi di attuare l'animazione non si escludono a vicenda anzi, vanno integrati tra loro. Spetterà poi agli animatori stessi, adottare le tecniche, le diverse metodologie, che le varie situazioni indicheranno come più opportune ed appropriate. Abbiamo quindi semplicemente osservato, come l'animazione attraverso la corretta applicazione pratica di differenti discipline e l'approfondimento di tipo teorico scientifico, miri a formare professionisti in grado di stimolare gli utenti, soddisfacendo le loro molteplici esigenze, queste ultime non sono omogenee, ma variano da un gruppo all'altro, da un ambiente all'altro, da un utente rispetto ad un altro.
La scienza animativa, nell’indicare gli obiettivi da raggiungere non detta regole imposte che gli animatori devono limitarsi ad applicare, bensì traccia orientamenti, metodologie, con lo scopo di acculturare e aiutare l'animatore a rendere operativa la stessa scienza.
Le caratteristiche della creatività, dell'inventiva, della flessibilità, verrebbero inevitabilmente compromesse se tale scienza dettasse delle regole che l'animatore dovrebbe solo eseguire passivamente. Fissare una metodologia come sistema chiuso, non elastico, significherebbe soffocare le infinite possibilità, legate soprattutto alla personalità creativa dell'animatore. Quest'ultimo, dovrebbe semplicemente eseguire le direttive imprigionato in un ruolo non suo, che gli impedirebbero di esprimere liberamente il suo temperamento e le sue capacità innate.
In questo caso l'obiettivo non potrebbe essere raggiunto nella sua totale integrità, si cadrebbe infatti nel tecnicismo esasperato, dove l'animatore assumerebbe il ruolo di un robot che meccanicamente si accinge ad eseguire un compito prestabilito. Tutto ciò comporta quindi un dovere primario; si tratta del dovere di studio e del costante aggiornamento, in tal modo l'animatore può rendersi consapevole di quello che soddisfa realmente l'utenza.
Le indicazioni, le metodologie da adottare, nascono infatti dalla corretta applicazione e dallo studio di nozioni teorico - pratiche in questo campo. Nell’applicazione delle diverse metodologie di attuazione, occorre tener presente alcuni importanti principi guida.
Per rendere attuabili gli intenti, le finalità, i propositi dell’animazione, vengono elaborati dagli esperti del settore, programmi e piani di lavoro che rispettano le fasi dello sviluppo dell’individuo comparati all’età e in relazione alle singole capacità , cosicché ognuno possa giungere al comune traguardo secondo le proprie naturali caratteristiche. Queste prospettive, hanno i seguenti riflessi sul piano pratico e sono suddivise in base alle diverse fasce di età.
La prima fascia, corrisponde al periodo dell’infanzia. Il gioco, assume un’importanza rilevante e si assiste ad una formazione della personalità basata in prevalenza sulle attività ludiche.
La seconda fascia, comprende il periodo dell’adolescenza. In questa fase, la proposta delle attività considera il passaggio dalle iniziative essenzialmente ludiche a quelle differenziate, tenendo presente il continuo sviluppo della personalità. Il bambino diventa adolescente, il gioco assume un nuovo aspetto e lascia man mano il posto al lavoro singolo e di gruppo. E’ la fase più acuta dell’interesse, della curiosità, ed occorre stimolarla continuamente.
La terza fascia, comprende gli adulti e la terza età. Si propongono attività di gruppo, con l’intento di favorire l’inserimento dell’utente, attraverso la riscoperta delle singole capacità e l’apertura ai rapporti con gli altri. Questa fascia con le dovute differenze, è riservata anche a coloro che presentano handicap fisici o mentali.
a cura dello staff di animandia.it tratto da Analisi Generale dell'animazione Edizioni Effegi
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