In Italia non è mai
stato semplice trovare lavoro, ma da un decennio ormai, a causa della forte crisi
occupazionale ancora in atto, per un giovane che ha terminato gli studi trovare
occupazione è una mission impossibile, sono loro infatti quelli che ne pagano
il prezzo più alto.
La trafila è la
solita, dopo la fatidica ricerca alla “raccomandazione” si passa all’invio del
cv a decine e decine di indirizzi email, si fa il solito passaggio nei centri
per l’impiego e quando capita,magari si partecipa
agli affollatissimi concorsi che sono una vera e propria lotteria.
Nell’Italia del “Chi
conosco” da generazioni, si tramanda la regola della “raccomandazione” per
qualunque problematica. Gli italiani sin dagli
albori, si cercano conoscenze per tutto, dalla visita medica per cercare di
abbreviare i tempi di attesa, alla multa per divieto di sosta, dalla
raccomandazione al figlioletto per inserirlo alle scuole nella sezione più
accreditata, alla ricerca della conoscenza per problemi inerenti la bolletta di
casa e ovviamente, il primo posto nella corsa al chi conosco, è dedicato alla
ricerca del “pezzo grosso di turno” che può raccomandare per lavorare.
Sono dunque una
minoranza ( ci sono però è utile sottolinearlo) coloro che trovano lavoro,
grazie a loro stessi, al loro impegno personale, alla loro tenacia e
caparbietà,perché allafine della storia, vale sempre il motto che dice “Aiutati
che Dio ti aiuta”…
Insomma in questa Italia che ha sempre
funzionato così, è ovvio che se non si hanno le giuste “conoscenze”, per moltissimi
giovani lavorare qui in Italia, diventa un vero e proprio miraggio..
Ma allora cosa può
fare un giovane diplomato o laureato per trovare una collocazione lavorativa e
possibilmente, attinente ai suoi studi, alle sue attitudini? Ovviamente in primo luogo il giovane che cerca
occupazione non deve trascurare nulla, non mollare mai e fare qualunque cosa, non
si può lasciare niente d’intentato pur di raggiungere l’obbiettivo prefissato:
il lavoro.
Al di là dell’
“arrangiarsi” barcamenandosi tra lavoretti in nero e sotto pagati … c’è da
tener presente che tali lavori precari in genere non offrono futuri sbocchi e
opportunità crescita a livello professionale…
E allora che fare? c’è
anche un’altra opportunità, una possibilità che non va sottovalutata.. una
strada da percorrere per un giovane nel trovare il lavoro tanto desiderato, è
quella di fare un’esperienza come animatore turistico.
A questo punto in
molti storceranno il naso di fronte a tale affermazione, visto che a parte il
discorso della stagionalità, fare l’animatore turistico è spesso considerato
erroneamente non un “vero” lavoro ma un
ripiego, molti vedono l’eventuale esperienza nel campo dell’animazione
come l’ultima spiaggia” non degna di
considerazione ( ma come!!! Dopo aver studiato tanto adesso quello che posso
fare sono lavoretti in nero sottopagati oppure mi toccherà fare il “pagliaccio” nei
villaggi?) per un giovane questa dell’animatore turistico è una ipotesi
lavorativa “Deprimente” ma attenzione, pensarla così è sbagliato e va spiegato
il motivo di tale affermazione.
Infatti non bisogna
considerare il “fare” l’animatore turistico come un fallimento dal punto di
vista professionale, bensì occorre vedere la cosa in una prospettiva diversa.
Il giovane
disoccupato deve considerare il “lavorare come animatore turistico” come un
punto di partenza che offre la possibilità di entrare in un mondo che certamente,
può dare delle opportunità in più, nell’aiutare a trovare il lavoro ideale,
quello per il quale si è studiato e sudato sodo investendo tempo e denaro.
Infatti occorre
tener presente che oggi più che mai, per trovare lavoro, occorrerà innanzitutto
costruire tutta una serie di rapporti umani, dar vita ad una rete di
conoscenze, stringere rapporti con la persona giusta nel momento giusto.
Conoscere e soprattutto, farsi conoscere ed apprezzare dal maggior numero di persone, è questa la
strada giusta che porterà a trovare impiego.
E’ indubbio che solo
parlando, condividendo, confidando il proprio problema lavorativo, ad un
maggior numero di persone possibile, aumenterà la possibilità che tra queste
persone ci sia qualcuno che potrà risolvere tale problema.
C’è da dire che a differenza di tanti altri “lavori precari” quello dell’animatore dà un
vantaggio concreto, quello di favorire le conoscenze. Infatti è proprio il
villaggio e soprattutto il ruolo di essere un animatore, il luogo ed il ruolo adatto, utile, per favorire i rapporti interpersonali,
stringere nuove conoscenze, favorire la socializzazione, aiutando in tal modo
un giovane ad entrare in contatto con l’ambiente e la persona giusta. Cosa
questa, che altre tipologie di lavoretti a nero certamente non danno.
E’ di fatto risaputo che l’animatore nel villaggio, è
visto dalla clientela come un “amico speciale”, un leader carismatico, un
trascinatore…l’animatore catalizza attenzione e tra l’altro, c’è anche da
considerare che il clima di vacanza e di
divertimento, il relax, è l’ ideale per avvicinare
le persona e magari incontrare quella giusta nel contesto giusta.
Fare l’animatore
turistico rappresenta un’opportunità in più per coloro che magari, conoscono bene le lingue, che sono in possesso di una buona cultura generale,
dotati di grinta, voglia di provare nuove esperienze, con un carattere estroverso e simpatico.
Lavorare come
animatore per coloro hanno studiato
seguendo indirizzi: artistici, umanistici, sportivi… consente non solo di lavorare
in un contesto diverso, nuovo, ma anche e soprattutto, dà la possibilità di
lavorare in strutture turistiche frequentate da un certo tipo di clientela che
appartiene a tutte le classi sociali e magari, proprio a quel “mondo lavorativo” dove un domani, un
giovane vorrebbe inserirsi.
Insomma oggi
come oggi, dove non ci si può permettere
il lusso di non tentare di tutto per trovare il lavoro che più appaga, in
mancanza di valide alternative, si deve considerare e prendere in esame, la
concreta possibilità di lavorare come animatore turistico sia per fare
un’esperienza comunque educativa,formativa ed appagante, ma soprattutto bisogna
finalmente vedere dalla giusta prospettiva la reale opportunità offerta, nel
favorire le possibilità di lavorare.
Oggi il settore dell’animazione turistica,
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