Un buon animatore deve essere in grado
di ricoprire più ruoli (es. animatore sportivo di giorno, animatore attore di
sera).
In altre parole un animatore polivalente è a nostro avviso, colui che
possiede tutti quegli elementi culturali e tecnici che gli consentono,
duttilità, flessibilità, attitudine alle mutazioni, ciò perché la sua
professione gli impone, in linea di massima, dei cambiamenti.
Ogni struttura
ricettiva è diversa da un’altra, anche gli utenti non sono uguali e per tali
motivazioni, l’animazione e gli animatori devono risultare professionalmente
mutevoli e variabili, in altri termini polivalenti. Utile dire che ciò che si è
appena detto è in linea generale poiché talvolta, nel comparto animazione, gli
specialisti sono preferiti ai generici.
Resta comunque necessario possedere capacità specialistiche ma inserite in un
quadro di preparazione generale.
Bisogna, infatti, saper realizzare uno o più
compiti individuali ma nello stesso tempo essere in grado di operare in gruppo
ed essere pronti ad eventuali, momentanee sostituzioni o affiancamenti. Il
sapersi gestire in base a tali criteri contribuisce a determinare la
polivalenza degli animatori.
Questa importante capacità professionale, è resa
possibile grazie al possesso di determinate caratteristiche :
- Il sapere
- L’abilità operativa
- I comportamenti organizzativi.
A ) Il
sapere :
Questo termine indica in linea generale quell’insieme di
conoscenze di tipo teorico e tecnico specialistico, su cui si basa il lavoro
dell’animatore.
B )
Abilità operativa :
Riferendoci alla capacità di ogni
animatore di eseguire con professionalità i compiti assegnati.
C )
Comportamenti organizzativi :
Ovvero la capacità di rendere
appropriate, efficaci, rispetto al contesto in cui si opera, le regole di
comunicazione, comportamento, in favore del gruppo .
La polivalenza si può quindi
considerare come, lo strumento attraverso il quale un professionista promuove
le sue capacità individuali in un ambito collettivo. Essere polivalenti
significa anche provvedere a creare un’organizzazione che consenta la
produzione di capacità professionali, utili ed adattabili alle mutevoli e
variabili richieste dell’utenza, e questo sia da un punto di vista individuale
che collettivo. Possedere le caratteristiche che determinano la polivalenza è
quanto mai indispensabile, in una prospettiva di una società in cui la gestione
del tempo libero è compito esclusivo dell'animatore. Appare perciò necessario
che un professionista del settore, adegui la sua azione e configuri la sua
fisionomia professionale, culturale e tecnica, a funzioni innovative e
creative. L’animatore deve
quindi, adoperare ed indirizzare il suo sapere per soddisfare le varie,
molteplici, esigenze dell’utenza ma anche e soprattutto, per risolvere
efficacemente tutti i problemi derivanti dal suo lavoro.
Tratto da Analisi generale dell’animazione Edizioni Effegi (op.cit)
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